Ma prima che seguir questo più innanti,
Ritornar voglio agli altri Gigli d’oro,
Che Carlo ai capitani raccomanda,
Che alle sue giuste imprese altrove manda.
89 Con diece mila fanti e settecento
Lance e due mila arcieri andò Rinaldo
Verso Guascogna, per far mal contento
Di sua perfidia l’Aquitan ribaldo.
Bradamante e Ruggier, che ’l reggimento
Avean del lito esposto al fiato caldo,
Ebbon di fanti non so quante milia,
E legni armati a guardia di Marsilia.
90 Come chi guardi il mar, così si pone
Chi a cavallo, chi a piè, che guardi il lito.
Olivier guardò Fiandra, Salomone
Bretagna, Piccardia Sansone ardito:
Dico per terra; ch’altra provvisione,
Altro esercito al mar fu statuito.
Con grossa armata cura ebbe Riccardo
Dalla foce del Reno al mar Piccardo.
91 E dal Piccardo in capo di Bretagna
Avendo uomini e legni in abbondanza,
Uscì Carlo col resto alla campagna,
E venne al Reno, e lo passò a Costanza;
Ed arrivò sì presto nella Magna,
Che la fama al venir poco l’avanza;
Passò il Danubio, e si trovò in Baviera,
Che mosso Tassillone anco non s’era.
92 Tassillon, de’ Boemi e de’ Sassoni
Esercito aspettando e d’Ungheria,
Alle squadre di Francia e legïoni
Tempo di prevenirli dato avia.
Carlo fermò ad Augusta i gonfaloni,
E mandò all’inimico ambasceria,
A saper se volesse esperïenza
Far di sua forza o pur di sua clemenza.
93 Tassillo impaurito della presta
Giunta di Carlo, che improvviso il colse,
Con tutto il stato se gli diè in podesta,
E Carlo umanamente lo raccolse;
Ma che rendesse alla prima richiesta
Il tolto a Namo ed a’ consorti, volse;