Sempre l’util di quella al suo prepose:
Però, dopo molt’ altre, questa impresa
Nome di Cristianissimo gli pose,
E dal santo Pastor meritamente
Sacrato imperador fu di Ponente.
54 Mandò il nepote Orlando, e mandò fanti
Seco, e cavalli e una gran schiera d’ archi.1
Subito Orlando a pigliar l’ Alpi innanti
Fece ir li suoi più d’ armatura scarchi;
Ma trovâr che i nemici vigilanti
Avean prima di lor pigliati i varchi,
E fûr costretti d’ aspettar il Conte
Con tutto l’altro campo a piè del monte:
55 Orlando quei dall’ arme più leggiere,
Quando pedoni e quando gente equestre,
Cominciò alla sua giunta a far vedere
Or sulle-manche or sulle piagge destre;
E far fuochi avvampar tutte le sere,
Di qua e di là, per quelle cime alpestre;
E di voler passar mostra ogni segno
Fuor ch’ ove di passar forse ha disegno.
56 A Monginevra, a Monsenise avea,
E a tutti i monti ove la via più s’ usa,
Provvisto il Longobardo, e vi tenea
Con fanti e cavalieri ogni via chiusa:
Sopra Saluzzo i monti difendea
Un suo figliuolo, ed esso quei di Susa.
Per tutti questi passi, or basso or alto,
Orlando movea loro ogni dì assalto:
57 Spesso fa dar all’ armi, e mai non lassa
L’inimico posar nè dì nè notte:
Nè però l’ un su quel dell’ altro passa,
E ben si pôn segnar pari le bôtte.
Ma sarebb’ ita in lungo e forse cassa
D’ effetto sua fatica in quelle grotte,
Se non gli avesse la vittoria in mano
Fatta cader un novo caso strano.
58 Nel campo longobardo un giovane era,
Signor di Villafranca a piè de’ monti,
Capitan degli armati alla leggiera,