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20 i cinque canti.


67 E perchè, d’astio e di veneno pregno,
Potea nasconder male il suo dispetto,
E non potea non dimostrar lo sdegno
Che contra il re per questo avea concetto;
E non men per fornire alcun disegno
Ch’in parte ordito, in parte avea nel petto,
Finse aver voto, e ne sparse la voce,
D’ire al Sepolcro e al monte della Croce:

68 Ed era il suo pensiero ire in Levante
A ritrovare il calife d’Egitto,
Col re della Soría poco distante;
E più sicuro a bocca che per scritto,
Trattar con essi, che le terre sante
Dove Dio visse in carne e fu trafitto,
O per fraude o per forza dalle mani
Fosser tolte e dal regno de’ Cristiani.

69 Indi andare in Arabia avea disposto,
E far scender quei popoli all’acquisto
D’Africa, mentre Carlo era discosto,
E di gente il paese mal provvisto.
Già innanzi la partita avea composto,
Che Desiderio al vicario di Cristo,
Tassillo a Francia,1 e a Scozia e ad Inghilterra
Avesse il re di Dacia2 a romper guerra;

70 E che Marsilio armasse in Catalogna,
E scendesse in Provenza e in Acquamorta,
E con un altro esercito in Guascogna
Corresse a Mont’Alban fin su la porta:
Egli Maganza, Basilea, Cologna,
Costanza ed Aquisgrana, che più importa,
Promettea far ribelle a Carlo, e in meno
D’un mese tôrgli ogni città del Reno.

71 Or fattasi fornir una galea
Di vettovaglia, d’armi e di compagni,
Poi che licenza dal re tolto avea,

  1. Desiderio, re dei Longobardi, mosse guerra a papa Adriano, e fu disfatto da Carlo Magno. Tassillo, o, come altre volte lo chiama, Tassillone, fu duca di Baviera. — (Molini.)
  2. Congetturiamo doversi correggere, o almeno intendere Dania, rammentando quello che intorno al confondersi di queste due denominazioni scriveva il Giambullari: «La Dania da alcuni, con error non piccolo, chiamata Dacia.» (Stor. Eur., lib. III, § 2.) Sono poi note le continue aggressioni dei Dani contro i Britanni.