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432 rinaldo ardito.

Mitridate, Tigrane e Ptolomeo.
Cesare in Franza ed altri popul strani,* 1
E in tutta Europa gran prodezze feo;
E Sertorio e Camillo ed altri molti,
Che qui per brevità non ho raccolti.

40 Or persa è tutta la memoria antiqua,
Nè quasi è più chi lor vittorie creda:
Colpa di sorte di signori iniqua
Che a’ barbari l’Italia han data in preda,
Per lor discordie, e per seguir l’obliqua
Strada, in voler che l’uno a l’altro ceda.
Usurpar quel d’altrui senza ragione,1
Di rovinar l’Italia oggi è cagione.

41 Lodò l’Italia assai Carlo, che stato* 2
Vi era più volte a difensar la Chiesa,
E l’italo valore avea provato,
Ch’era di gran contrasto e gran difesa;
E se ben Desiderio2 avea domato
Con altri assai, fu per lor dura impresa.
Contra la Chiesa, e per commesso errore,
Spesso ai gagliardi Iddio tolle il valore.

42 Or se ne vien Gualtier da Monlione,
Qual fu gagliardo e nobil paladino,
Sollecito e al suo re fedel barone,
E molto il loda nel suo dir Turpino.
Visto re Carlo, dismontòe d’arcione
Per onorar il figlio di Pipino:
Carlo abbracciòllo e gran feste gli fece,
Come fare alli suoi a un signor dece.3

43 E così fece a tutti li signori
Ch’erano con Gualtier, con lieto viso.
Io non potrei narrare i grandi onori
Ch’a lor fûr fatti, e le gran feste e il riso.


  1. Allusione agli sforzi fatti da più pontefici per togliere agli Estensi lo stato di Ferrara. Anche di queste stanze (xxxvii-xl) si valsero i primi editori per confermare che il Rinaldo sia parto legittimo di Lodovico.
  2. Della guerra di Carlo Magno contro Desiderio e suoi collegati parla l’Ariosto nel I e II dei cinque Canti aggiunti al Furioso. Qui dice che il re longobardo fu vinto non per valore de’ nemici, ma per gastigo divino, tenendo egli le parti contra la Chiesa. — (A-G.)
  3. Conviene. I Vocabolari ne danno esempi soltanto d’autori antichissimi.
  1. * Cesar la Franza e Mario li Alemanni.
  2. * spesso.