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canto secondo. 413

Tal che ciascun di lor prese speranza;
E in questo assalto de’ forti Cristiani
Gran danno e occisïon fu fra’ Pagani.

104 Ma Balugante manda Marcaluro
A soccorrer Pagan già posti in fuga;
Qual, nequitoso e di superbia duro,
Dov’entra, li Cristiani atterra e fuga.
Ma Rinaldo che vede il caso oscuro
Delli occisi Cristiani, il fronte ruga;1
E tratto il brando, se n’andò dov’era
Non distante Califa e la sua schiera.

105 Ranaldo avendo l’abito pagano,
A Califa accostòssi con buon modo,
E dièlli sopre il capo un colpo strano,
A guisa che si caccia in legno il chiodo:
Trovòl soprovvisto, e riversòllo al piano,
Benchè fusse quel re gagliardo e sodo;
Nè allora ebbe altro mal: ma il buon Rinaldo
Mostròssi allora di gran furia caldo.

106 E con il brando mena gran tempesta,
E facea colpi fuor d’ogni misura:
A chi braccia tagliava, a chi la testa,
E chi fendeva insino alla cintura;
E tanto l’occhio aveva e la man presta,
Che facea a un tempo il danno e la paura;
Sempre gridando: — Addosso alla canaglia,
Chè vincitor sarem2 della battaglia.

107 Vedendo questo i Saracin smarriti,
Che non san ciò che questo dir si voglia,
E vedendo li morti e li feriti
Da sì gran colpi, tremano qual foglia;
E se vi erano alcun’ delli più arditi
Che di offender Rinaldo avesser voglia,
Egli col brando sì li acconcia e sbatte,
Che tutti o occide, o con gran furia* 1 abbatte.

108 Intanto Bradamante si scoperse
Con li fratelli e la sua ardita schiera,
E le cristiane insegne al vento aperse,


  1. Rugare, per Corrugare, Increspare; voce latina.
  2. Il MS.: serem.
  1. * o vero al tutto occide o in terra.

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