96Detto, quando sentì duca chiamarlo;
Ed avría detto al duca dì Namorse,
Al cardinal de’ Rossi ed al Bibiena, 99A cui meglio era esser rimase a Torse;1
E detto a Contessina e a Maddalena,2
Alla nôra, alla sôcera ed a tutta 102Quella famiglia d’allegrezza piena:
— Questa similitudine fia indutta
Più propria a voi; chè come vostra gioja 105Tosto montò, tosto sarà distrutta.
Tutti morrete, ed è fatal che muoja
Leone appresso, prima che otto volte 108Torni in quel segno il fondator di Troja. — 3
Ma per non far, se non bisognan, molte
Parole, dico che fur sempre poi 111L’avare spemi mie tutte sepolte.
Se Leon non mi diè, che alcun de’ suoi
Mi dia, non spero: cerca pur questo amo 114Coprir d’altra esca, se pigliar mi vuoi.
Se pur ti par ch’io vi debbia ire, andiamo;
Ma non già per onor nè per ricchezza: 117Questa non spero e quel di più non bramo.
Più tosto di’ ch’io lascerò l’asprezza
Di questi sassi e questa gente inculta, 120Simile al luogo ov’ella è nata e avvezza;
E non avrò qual da punir con multa,
Qual con minacce; e da dolermi ognora 123Che qui la forza alla ragione insulta.
Dimmi ch’io potrò aver ozio talora
Di riveder le Muse, e con lor, sotto 126Le sacre frondi, ir poetando ancora.
Dimmi che al Bembo, al Sadoleto, al dotto
↑Namorse (come ha l’autografo) e Torse, per la rima, invece di Nemours e Tours. Il cardinale De’ Rossi era figliuolo di una sorella naturale di Lorenzo il Magnifico: avuta la porpora, morì nel 1519. Nell’anno stesso mancò pure di vita il Dovizi, tornando dalla sua legazione di Francia.
↑Due sorelle di Leone, maritate in Cybo e Ridolfi. Nôra vien detta impropriamente la moglie francese del suo nipote Lorenzo; sôcera, la cognata Alfonsina, che fu moglie a Pietro.
↑Prima che il sole compia otto volte il suo giro. È noto con tutto ciò, come osserva il Barotti, che Leone sedè pontefice per otto anni, otto mesi e venti giorni: onde sembra che l’Ariosto cominciasse quel computo piuttosto dalle fatte promozioni, che dal giorno dell’avvenuta esaltazione.