Pagina:Ariosto-Op.minori.1-(1857).djvu/184


satira prima. 155

54Dal capo tranno in giù, che mi fan rôco.
     Cotesti che farían, che son ne' duri
Scogli de' Côrsi ladri, o d’infedeli
57Greci, d’instabil Liguri, maturi?
     Chiuso nel studio frate Ciurla se li
Bea, mentre fuor il popolo digiuno
60Lo aspetta che gli esponga gli Evangeli;
     E poi monti sul pergamo più di uno
Gambaro cotto, rosso,1 e rumor faccia
63E un minacciar che ne spaventi ognuno.
     Ed a messer Moschin2 pur dia la caccia,
Al fra Gualengo ed a’ compagni loro,
66Che metton carestía nella vernaccia;
     Che fuor di casa, o in Gorgadello o al Moro3
Mangian grossi piccioni e cappon grassi,
69Come egli in cella, fuor del refettoro.
     Fa che vi sien de' libri, con che io passi
Quelle ore che comandano i prelati
72Al loro uscier che alcuno entrar non lassi:
     Come ancor fanno in su la terza i frati;
Chè non li muove il suon del campanello,
75Poi che si sono a tavola assettati.
     — Signor, dirò (non s'usa più fratello,
Poi che la vile adulazion spagnuola
78Messe la signoría fino in bordello),
     Signor (se fosse ben mozzo da spuola),4
Dirò, fate, per Dio, che monsignore
81Reverendissimo oda una parola. —
     Agora non si puede, ed es meiore,
Che vos torneís a la magnana.5 — Almeno,
84Fate ch'ei sappia ch’io son qui di fuore. —
     Risponde, che 'l padron non vuol gli sieno
Fatte imbasciate, se venisse Pietro,


  1. Intendi: più rosso di un gambero cotto.
  2. Questo Moschino è nominato come gran bevitore, anche nell’atto V, sc. 4 della Cassaria. — (Molini)
  3. In Ferrara, lateralmente al duomo, è un vicoletto chiamato Gorgadello, ov'era un'antica ostería detta la Massara. Il Moro era altra ostería di Ferrara così detta dall’insegna. Si troveranno riaccennate più volte nelle Commedie. — (Molini.)
  4. Traduzione che diremmo fatta a orecchio dallo spagnuolo moço de espuela, staffiere; giacchè espuela non significa spuola, ma sprone.
  5. A quest'ora non si può, ed è meglio che voi torniate alla mattina.