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350 canto


88
     Pur, quando io avessi fatto solamente
a me l’ingiuria, a me forse potrei
donar perdon, se ben difficilmente;
anzi vo’ dir che far non lo vorrei:
or quanto, poi che Bradamante sente
meco l’ingiuria ugual, men lo farei?
Quando bene a me ancora io perdonassi,
lei non convien ch’invendicata lassi.

89
     Per vendicar lei dunque debbo e voglio
ogni modo morir, né ciò mi pesa;
ch’altra cosa non so ch’al mio cordoglio,
fuor che la morte, far possa difesa.
Ma sol, ch’allora io non mori’, mi doglio,
che fatto ancora io non le aveva offesa.
Oh me felice, s’io moriva allora
ch’era prigion de la crudel Teodora!

90
     Se ben m’avesse ucciso, tormentato
prima ad arbitrio di sua crudeltade,
da Bradamante almeno avrei sperato
di ritrovare al mio caso pietade.
Ma quando ella saprá ch’avrò piú amato
Leon di lei, e di mia volontade
io me ne sia, perch’egli l’abbia, privo;
avrá ragion d’odiarmi e morto e vivo. —

91
     Questo dicendo e molte altre parole
che sospiri accompagnano e singulti,
si trova all’apparir del nuovo sole
fra scuri boschi, in luoghi strani e inculti;
e perché è disperato, e morir vuole,
e, piú che può, che ’l suo morir s’occulti,
questo luogo gli par molto nascosto,
et atto a far quant’ha di sé disposto.