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quarantesimoquinto 347


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     Quando allo scudo e quando al buono elmetto,
quando all’osbergo fa gittar scintille
con colpi ch’alle braccia, al capo, al petto
mena dritti e riversi, e mille e mille,
e spessi piú, che sul sonante tetto
la grandine far soglia de le ville.
Ruggier sta su l’avviso, e si difende
con gran destrezza, e lei mai non offende.

77
     Or si ferma, or volteggia, or si ritira,
e con la man spesso accompagna il piede.
Porge or lo scudo, et or la spada gira
ove girar la man nimica vede.
O lei non fere, o se la fere, mira
ferirla in parte ove men nuocer crede.
La donna, prima che quel dí s’inchine,
brama di dare alla battaglia fine.

78
     Si ricordò del bando, e si ravvide
del suo periglio, se non era presta;
che se in un dí non prende o non uccide
il suo domandator, presa ella resta.
Era giá presso ai termini d’Alcide
per attuffar nel mar Febo la testa,
quando ella cominciò di sua possanza
a difidarsi, e perder la speranza.

79
     Quanto mancò piú la speranza, crebbe
tanto piú l’ira, e radoppiò le botte;
che pur quell’arme rompere vorrebbe,
ch’in tutto un dí non avea ancora rotte:
come colui ch’al lavorio che debbe,
sia stato lento, e giá vegga esser notte,
s’affretta indarno, si travaglia e stanca,
fin che la forza a un tempo e il dí gli manca.