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     Con pompa trionfal, con festa grande
tornaro insieme dentro alla cittade,
che di frondi verdeggia e di ghirlande:
coperte a panni son tutte le strade:
nembo d’erbe e di fior d’alto si spande,
e sopra e intorno ai vincitori cade,
che da verroni e da finestre amene
donne e donzelle gittano a man piene.

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     Al volgersi dei canti in varii lochi
trovano archi e trofei subito fatti,
che di Biserta le ruine e i fochi
mostran dipinti, et altri degni fatti;
altrove palchi con diversi giuochi
e spettacoli e mimmi e scenici atti:
et è per tutti i canti il titol vero
scritto: — Ai liberatori de l’Impero. —

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     Fra il suon d’argute trombe e di canore
pifare e d’ogni musica armonia,
fra riso e plauso, iubilo e favore
del populo ch’a pena vi capia,
smontò al palazzo il magno imperatore,
ove piú giorni quella compagnia
con torniamenti, personaggi e farse,
danze e conviti attese a dilettarse.

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     Rinaldo un giorno al padre fe’ sapere
che la sorella a Ruggier dar volea;
ch’in presenzia d’Orlando per mogliere,
e d’Olivier, promessa glie l’avea;
li quali erano seco d’un parere,
che parentado far non si potea
per nobiltá di sangue e per valore,
che fosse a questo par, non che migliore.