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quarantesimoquarto 307


24
     Volò in Sardigna in un batter di penne,
e di Sardigna andò nel lito còrso;
e quindi sopra il mar la strada tenne,
torcendo alquanto a man sinistra il morso.
Ne le maremme all’ultimo ritenne
de la ricca Provenza il leggier corso;
dove seguí de l’ippogrifo quanto
gli disse giá l’evangelista santo.

25
     Hagli commesso il santo evangelista,
che piú, giunto in Provenza, non lo sproni;
e ch’all’impeto fier piú non resista
con sella e fren, ma libertá gli doni.
Giá avea il piú basso ciel che sempre acquista
del perder nostro, al corno tolti i suoni;
che muto era restato, non che roco,
tosto ch’entrò ’l guerrier nel divin loco.

26
     Venne Astolfo a Marsilia, e venne a punto
il dí che v’era Orlando et Oliviero
e quel da Montalbano insieme giunto
col buon Sobrino e col meglior Ruggiero.
La memoria del sozio lor defunto
vietò che i paladini non potero
insieme cosí a punto rallegrarsi,
come in tanta vittoria dovea farsi.

27
     Carlo avea di Sicilia avuto avviso
dei duo re morti e di Sobrino preso,
e ch’era stato Brandimarte ucciso;
poi di Ruggiero avea non meno inteso:
e ne stava col cor lieto e col viso
d’aver gittato intolerabil peso,
che gli fu sopra gli omeri sí greve,
che stará un pezzo pria che si rileve.