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     Quivi arrivando in su l’aprir del giorno,
ch’ancor splendea nel cielo alcuna stella,
si vede in peregrino abito adorno
venir pel lito incontra una donzella
in signoril sembiante, ancor ch’intorno
non l’apparisse né scudier né ancella.
Costei con grata vista lo raccolse,
e poi la lingua a tai parole sciolse:

97
     — Se ben non mi conosci, o cavalliero,
son tua parente, e grande obligo t’aggio:
parente son, perché da Cadmo fiero
scende d’amenduo noi l’alto lignaggio.
Io son la fata Manto, che ’l primiero
sasso messi a fondar questo villaggio;
e dal mio nome (come ben forse hai
contare udito) Mantua la nomai.

98
     De le fate io son una; et il fatale
stato per farti anco saper ch’importe,
nascemo a un punto, che d’ogn’altro male
siamo capaci, fuor che de la morte.
Ma giunto è con questo essere immortale
condizïon non men del morir forte;
ch’ogni settimo giorno ogniuna è certa
che la sua forma in biscia si converta.

99
     Il vedersi coprir del brutto scoglio,
e gir serpendo, è cosa tanto schiva,
che non è pare al mondo altro cordoglio;
tal che bestemmia ogniuna d’esser viva.
E l’obligo ch’io t’ho (perché ti voglio
insiememente dire onde deriva),
tu saprai che quel dí, per esser tali,
siamo a periglio d’infiniti mali.