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quarantesimoprimo 223


100
     Padre del ciel, dá fra gli eletti tuoi
spiriti luogo al martir tuo fedele,
che giunto al fin de’ tempestosi suoi
vïaggi, in porto ormai lega le vele.
Ah Durindana, dunque esser tu puoi
al tuo signore Orlando sí crudele,
che la piú grata compagnia e piú fida
ch’egli abbia al mondo, inanzi tu gli uccida?

101
     Di ferro un cerchio grosso era duo dita
intorno all’elmo, e fu tagliato e rotto
dal gravissimo colpo, e fu partita
la cuffia de l’acciar ch’era di sotto.
Brandimarte con faccia sbigottita
giú del destrier si riversciò di botto;
e fuor del capo fe’ con larga vena
correr di sangue un fiume in su l’arena.

102
     Il conte si risente, e gli occhi gira,
et ha il suo Brandimarte in terra scorto;
e sopra in atto il Serican gli mira,
che ben conoscer può che glie l’ha morto.
Non so se in lui poté piú il duolo o l’ira;
ma da piangere il tempo avea sí corto,
che restò il duolo, e l’ira usci piú in fretta.
Ma tempo è omai che fine al canto io metta.