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176 canto


84
     Altri che ’l ferro e l’inimico caccia,
nel mar si getta, e vi s’affoga e resta:
altri che muove a tempo piedi e braccia,
va per salvarsi o in quella barca o in questa;
ma quella, grave oltre il dover, lo scaccia,
e la man, per salir troppo molesta,
fa restare attaccata ne la sponda:
ritorna il resto a far sanguigna l’onda.

85
     Altri che spera in mar salvar la vita,
o perderlavi almen con minor pena,
poi che notando non ritrova aita,
e mancar sente l’animo e la lena,
alla vorace fiamma c’ha fuggita,
la tema di annegarsi anco rimena:
s’abbraccia a un legno ch’arde, e per timore
c’ha di due morte, in ambe se ne muore.

86
     Altri per tema di spiedo o d’accetta
che vede appresso, al mar ricorre invano,
perché dietro gli vien pietra o saetta
che non lo lascia andar troppo lontano.
Ma saria forse, mentre che diletta
il mio cantar, consiglio utile e sano
di finirlo, piú tosto che seguire
tanto, che v’annoiasse il troppo dire.