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canto trentesimottavo 133


4
     Che se l’amante de l’amato deve
la vita amar piú de la propria, o tanto
(io parlo d’uno amante a cui non lieve
colpo d’Amor passò piú lá del manto);
al piacer tanto piú, ch’esso riceve,
l’onor di quello antepor deve, quanto
l’onore è di piú pregio che la vita,
ch’a tutti altri piaceri è preferita.

5
     Fece Ruggiero il debito a seguire
il suo signor, che non se ne potea,
se non con ignominia, dipartire;
che ragion di lasciarlo non avea.
E s’Almonte gli fe’ il padre morire,
tal colpa in Agramante non cadea;
ch’in molti effetti avea con Ruggier poi
emendato ogni error dei maggior suoi.

6
     Fará Ruggiero il debito a tornare
al suo signore; et ella ancor lo fece,
che sforzar non lo volse di restare,
come potea, con iterata prece.
Ruggier potrá alla donna satisfare
a un altro tempo, s’or non satisfece:
ma all’onor, chi gli manca d’un momento,
non può in cento anni satisfar né in cento.

6
     Torna Ruggiero in Arli, ove ha ritratta
Agramante la gente che gli avanza.
Bradamante e Marfisa, che contratta
col parentado avean grande amistanza,
andaro insieme ove re Carlo fatta
la maggior prova avea di sua possanza,
sperando, o per battaglia o per assedio,
levar di Francia cosí lungo tedio.