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466 canto


64
     Con maggior fretta fa movere il piede
al suo cavallo; e non fece via molta,
che lasciar le campagne a un pastor vede,
che s’avea la sua gregge inanzi tolta.
La donna lui con molta instanzia chiede
che le ’nsegni ove possa esser raccolta
o ben o mal; che mal sí non s’alloggia,
che non sia peggio star fuori alla pioggia.

65
     Disse il pastore: — Io non so loco alcuno
ch’io vi sappia insegnar, se non lontano
piú di quattro o di sei leghe, for ch’uno
che si chiama la ròcca di Tristano.
Ma d’alloggiarvi non succede a ognuno;
perché bisogna, con la lancia in mano
che se l’acquisti e che se la difenda
il cavallier che d’alloggiarvi intenda.

66
     Se, quando arriva un cavallier, si trova
vòta la stanza, il castellan l’accetta;
ma vuol, se sopravien poi gente nuova,
ch’uscir fuori alla giostra gli prometta.
Se non vien, non accade che si mova:
se vien, forza è che l’arme si rimetta
e con lui giostri, e chi di lor val meno,
ceda l’albergo et esca al ciel sereno.

67
     Se duo, tre, quattro o piú guerrieri a un tratto
vi giungon prima, in pace albergo v’hanno;
e chi di poi vien solo, ha peggior patto,
perché seco giostrar quei piú lo fanno.
Cosí, se prima un sol si sará fatto
quivi alloggiar, con lui giostrar voranno
i duo, tre, quattro o piú che verran dopo;
sí che, s’avrá valor, gli fia a grande uopo.