Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. II, 1928 – BEIC 1738143.djvu/43


decimottavo 37


8
     Ma voglio a un’altra volta differire
a ricontar ciò che di questo avenne.
Del buon re Carlo mi convien seguire,
che contra Rodomonte in fretta venne,
il qual le genti gli facea morire.
Io vi dissi ch’al re compagnia tenne
il gran Danese e Namo et Oliviero
e Avino e Avolio e Otone e Berlingiero.

9
     Otto scontri di lance, che da forza
di tali otto guerrier cacciati fôro,
sostenne a un tempo la scagliosa scorza
di ch’avea armato il petto il crudo Moro.
Come legno si drizza, poi che l’orza
lenta il nochier che crescer sente il Coro,
cosí presto rizzossi Rodomonte
dai colpi che gittar doveano un monte.

10
     Guido, Ranier, Ricardo, Salamone,
Ganelon traditor, Turpin fedele,
Angioliero, Angiolino, Ughetto, Ivone,
Marco e Matteo dal pian di san Michele,
e gli otto di che dianzi fei menzione,
son tutti intorno al Saracin crudele,
Arimanno e Odoardo d’Inghilterra,
ch’entrati eran pur dianzi ne la terra.

11
     Non cosí freme in su lo scoglio alpino
di ben fondata ròcca alta parete,
quando il furor di borea o di garbino
svelle dai monti il frassino e l’abete;
come freme d’orgoglio il Saracino,
di sdegno acceso e di sanguigna sete:
e com’a un tempo è il tuono e la saetta,
cosí l’ira de l’empio e la vendetta.