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196 canto


12
     Da poi che due e tre volte ritornati
fraternamente ad abbracciar si fôro,
e si fôr l’uno a l’altro domandati
con molta affezïon de l’esser loro;
Astolfo disse:— Ormai, se dei pennati
vo’ ’l paese cercar, troppo dimoro: —
et aprendo alla donna il suo pensiero,
veder le fece il volator destriero.

13
     A lei non fu di molta maraviglia
veder spiegare a quel destrier le penne;
ch’altra volta, reggendogli la briglia
Atlante incantator, contra le venne;
e le fece doler gli occhi e le ciglia:
si fisse dietro a quel volar le tenne
quel giorno, che da lei Ruggier lontano
portato fu per camin lungo e strano.

14
     Astolfo disse a lei, che le volea
dar Rabican, che sí nel corso affretta,
che, se scoccando l’arco si movea,
si solea lasciar dietro la saetta;
e tutte l’arme ancor, quante n’avea,
che vuol che a Montalban gli le rimetta,
e gli le serbi fin al suo ritorno;
che non gli fanno or di bisogno intorno.

15
     Volendosene andar per l’aria a volo,
aveasi a far quanto potea piú lieve.
Tiensi la spada e ’l corno, ancor che solo
bastargli il corno ad ogni risco deve.
Bradamante la lancia che ’l figliuolo
portò di Galafrone, anco riceve;
la lancia che di quanti ne percuote
fa le selle restar subito vòte.