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quarto 71


36
     Non pregar ch’io t’uccida, ch’i tuoi preghi
sariano indarno; e se pur vuoi la morte,
ancor che tutto il mondo dar la nieghi,
da sé la può aver sempre animo forte.
Ma pria che l’alma da la carne sleghi,
a tutti i tuoi prigioni apri le porte. —
Cosí dice la donna, e tuttavia
il mago preso incontra al sasso invia.

37
     Legato de la sua propria catena
andava Atlante, e la donzella appresso,
che cosí ancor se ne fidava a pena,
ben che in vista parea tutto rimesso.
Non molti passi dietro se lo mena,
ch’a piè del monte han ritrovato il fesso,
e li scaglioni onde si monta in giro,
fin ch’alla porta del castel saliro.

38
     Di su la soglia Atlante un sasso tolle,
di caratteri e strani segni insculto.
Sotto, vasi vi son, che chiamano olle,
che fuman sempre, e dentro han foco occulto.
L’incantator le spezza; e a un tratto il colle
riman deserto, inospite et inculto;
né muro appar né torre in alcun lato,
come se mai castel non vi sia stato.

39
     Sbrigossi dalla donna il mago alora,
come fa spesso il tordo da la ragna;
e con lui sparve il suo castello a un’ora,
e lasciò in libertá quella compagna.
Le donne e i cavallier si trovâr fuora
de le superbe stanze alla campagna:
e furon di lor molte a chi ne dolse;
che tal franchezza un gran piacer lor tolse.