Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. I, 1928 – BEIC 1737380.djvu/376

370 canto


80
     Dove gli Scotti ritornar fuggendo
vede, s’appara, e grida: — Or dove andate?
perché tanta viltade in voi comprendo,
che a sí vil gente il campo abbandonate?
Ecco le spoglie, de le quali intendo
ch’esser dovean le vostre chiese ornate.
Oh che laude, oh che gloria, che ’l figliuolo
del vostro re si lasci a piedi e solo! —

81
     D’un suo scudier una grossa asta afferra,
e vede Prusïon poco lontano,
re d’Alvaracchie, e adosso se gli serra,
e de l’arcion lo porta morto al piano.
Morto Agricalte e Bambirago atterra:
dopo fere aspramente Soridano;
e come gli altri l’avria messo a morte,
se nel ferir la lancia era piú forte.

82
     Stringe Fusberta, poi che l’asta è rotta,
e tocca Serpentin, quel da la Stella.
Fatate l’arme avea, ma quella botta
pur tramortito il manda fuor di sella.
E cosí al duca de la gente scotta
fa piazza intorno spazïosa e bella;
sí che senza contesa un destrier puote
salir di quei che vanno a selle vote.

83
     E ben si ritrovò salito a tempo,
che forse nol facea, se piú tardava;
perché Agramante e Dardinello a un tempo,
Sobrin col re Balastro v’arrivava.
Ma egli, che montato era per tempo,
di qua e di lá col brando s’aggirava,
mandando or questo or quel giú ne l’inferno
a dar notizia del viver moderno.