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sestodecimo 369


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     Agramante dal muro una gran banda
di fanti avendo e di cavalli tolta,
col re di Feza subito li manda,
che dietro ai padiglion piglin la volta,
e vadano ad opporsi a quei d’Irlanda,
le cui squadre vedea con fretta molta,
dopo gran giri e larghi avolgimenti,
venir per occupar gli alloggiamenti.

77
     Fu ’l re di Feza ad esequir ben presto;
ch’ogni tardar troppo nociuto avria.
Raguna intanto il re Agramante il resto;
parte le squadre, e alla battaglia invia.
Egli va al fiume; che gli par ch’in questo
luogo del suo venir bisogno sia:
e da quel canto un messo era venuto
del re Sobrino a domandare aiuto.

78
     Menava in una squadra piú di mezzo
il campo dietro; e sol del gran rumore
tremâr gli Scotti, e tanto fu il ribrezzo,
ch’abbandonavan l’ordine e l’onore.
Zerbin, Lurcanio e Arïodante in mezzo
vi restâr soli incontra a quel furore;
e Zerbin, ch’era a piè, vi peria forse,
ma ’l buon Rinaldo a tempo se n’accorse.

79
     Altrove intanto il paladin s’avea
fatto inanzi fuggir cento bandiere.
Or che l’orecchie la novella rea
del gran periglio di Zerbin gli fere,
ch’a piedi fra la gente cirenea
lasciato solo aveano le sue schiere,
volta il cavallo, e dove il campo scotto
vede fuggir, prende la via di botto.