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292 canto


12
     Balugante del popul di Leone,
Grandonio cura degli Algarbi piglia;
il fratel di Marsilio, Falsirone,
ha seco armata la minor Castiglia.
Seguon di Madarasso il gonfalone
quei che lasciato han Malaga e Siviglia,
dal mar di Gade a Cordova feconda
le verdi ripe ovunque il Beti inonda.

13
     Stordilano e Tesira e Baricondo,
l’un dopo l’altro, mostra la sua gente:
Granata al primo, Ulisbona al secondo,
e Maiorica al terzo è ubidïente.
Fu d’Ulisbona re (tolto dal mondo
Larbin) Tesira, di Larbin parente.
Poi vien Gallizia, che sua guida, in vece
di Maricoldo, Serpentino fece.

14
     Quei di Tolledo e quei di Calatrava,
di ch’ebbe Sinagon giá la bandiera,
con tutta quella gente che si lava
in Guadiana e bee della riviera,
l’audace Matalista governava;
Bianzardin quei d’Asturga in una schiera
con quei di Salamanca e di Piagenza,
d’Avila, di Zamora e di Palenza.

15
     Di quei di Saragosa e de la corte
del re Marsilio ha Ferraú il governo:
tutta la gente è ben armata e forte.
In questi è Malgarino, Balinverno,
Malzarise e Morgante, ch’una sorte
avea fatto abitar paese esterno;
che, poi che i regni lor lor furon tolti,
gli avea Marsilio in corte sua raccolti.