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settimo 131


20
     Qual mensa trionfante e suntuosa
di qualsivoglia successor di Nino,
o qual mai tanto celebre e famosa
di Cleopatra al vincitor latino,
potria a questa esser par, che l’amorosa
fata avea posta inanzi al paladino?
Tal non cred’io che s’apparecchi dove
ministra Ganimede al sommo Giove.

21
     Tolte che fur le mense e le vivande,
facean, sedendo in cerchio, un giuoco lieto:
che ne l’orecchio l’un l’altro domande,
come piú piace lor, qualche secreto;
il che agli amanti fu commodo grande
di scoprir l’amor lor senza divieto:
e furon lor conclusïoni estreme
di ritrovarsi quella notte insieme.

22
     Finîr quel giuoco tosto, e molto inanzi
che non solea lá dentro esser costume:
con torchi allora i paggi entrati inanzi,
le tenebre cacciâr con molto lume.
Tra bella compagnia dietro e dinanzi
andò Ruggiero a ritrovar le piume
in una adorna e fresca cameretta,
per la miglior di tutte l’altre eletta.

23
     E poi che di confetti e di buon vini
di nuovo fatti fur debiti inviti,
e partîr gli altri riverenti e chini,
et alle stanze lor tutti sono iti;
Ruggiero entrò ne’ profumati lini
che pareano di man d’Aracne usciti,
tenendo tuttavia l’orecchie attente,
s’ancor venir la bella donna sente.