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128 canto


8
     Alquanto malagevole et aspretta
per mezzo un bosco presero la via,
che oltra che sassosa fosse e stretta,
quasi su dritta alla collina gía.
Ma poi che furo ascesi in su la vetta,
usciro in spazïosa prateria,
dove il piú bel palazzo e ’l piú giocondo
vider, che mai fosse veduto al mondo.

9
     La bella Alcina venne un pezzo inante
verso Ruggier fuor de le prime porte,
e lo raccolse in signoril sembiante,
in mezzo bella et onorata corte.
Da tutti gli altri tanto onore e tante
riverenzie fur fatte al guerrier forte,
che non ne potrian far piú, se tra loro
fosse Dio sceso dal superno coro.

10
     Non tanto il bel palazzo era escellente
perché vincesse ogn’altro di ricchezza,
quanto ch’avea la piú piacevol gente
che fosse al mondo e di piú gentilezza.
Poco era l’un da l’altro differente
e di fiorita etade e di bellezza:
sola di tutti Alcina era piú bella,
sí come è bello il sol piú d’ogni stella.

11
     Di persona era tanto ben formata,
quanto me’ finger san pittori industri;
con bionda chioma lunga et annodata:
oro non è che piú risplenda e lustri.
Spargeasi per la guancia delicata
misto color di rose e di ligustri;
di terso avorio era la fronte lieta,
che lo spazio finia con giusta meta.