de’ quali un fe’ restar di luce manco
Pallade ultrice, e l’altro fe’ Diana
sfamar i cani suoi del proprio fianco.
Se d’esser sopragiunte alla fontana, 35nude il bel corpo, cosí increbbe ad esse,
che vendetta ne fèro acerba e strana,
non fòra oltra ragion che mi dolesse,
che voi molto piú a dentro che alle gonne
veder cercasse come il cor mi stesse. 40Non son giá del valor di quelle donne,
né sí crudel ch’a voi facessi il danno,
ch’elle fèro a Tiresia e ad Atteonne;
dicovi ben che ’l dritto lor non fanno
quelli che ’l studio e tutto il pensier loro 45sol per voler interpretar post’hanno
questa mia negra penna in fregio d’oro.