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12 sono piuttosto liste di carta, su le quali il poeta scrisse cosí di getto o ricopiò una poesia giá composta.
b Il codicetto, che è stato minuziosamente descritto dal Carducci, il quale lo credette autografo, comprende 39 poesiole, cioè viii, xxix, ix, xxxix, xl, xxxiii, xxxiv, lii, iv, vi, xli, ii, lxvi, lxix, lxvii, lxx, lv, xxxv, xxxvi, l, xlii, lviii, xxiv, xlix, xxv, xxvi, xxvii, xxii, xxi, xiv, lvii, lix, xxxii, xxxi, li, xlvii, xlv, xlvi, lxiii.
Biblioteca Ambrosiana — Milano
A1 - Ms. segn. C, 112 Infer. - Miscellanea di rime e prose, sec. xvi (circa annum 1513, è scritto nel codice); cc. 131. A c. 118 a -1196 il cap. viii con la didascalia Ludovici Arriosti Ferrariensis capitulum. In quo describit foelicitatem consequtam nocte qua adivit amicam.
A2 - Ms. segn. H, 66. Parte infer. Miscellanea di prose e poesie, di vari fascicoli, dei secc. xvi, xvii, xviii, di fl. 356 (m. 0,24 x 0,17).
Il fascicolo sesto comprende Versi Amorosi. Versi dell’Ariosto copiati da un originale del Pigna. Dopo alcune carte bianche (232-34) sono trascritti vari componimenti lirici, tutti d’una mano (235-249, 251-53), alcuni dei quali si ripetono con lo stesso ordine e con la medesima calligrafia a cc. 254-268; altre poesie a cc. 269 a - 279 a; a c. 279 b il titolo giá dato, Versi dell’Ariosto copiati da un originale del Pigna; poi a cc. 280 - 286 il framm. i. Queste ottave ritornano a cc. 287 b - 294. Sono dunque due copie dei versi dell’Ariosto e di quasi tutte le poesie che li precedono. È chiaro che la dicitura Versi dell’Ariosto ecc. si riferisce alle sole ottave, giacché i componimenti lirici che sono in loro compagnia o appartengono allo stesso Pigna o ad altri rimatori del tardo Cinquecento (a c. 277 b un sonetto è dedicato al Panigarola).
Le ottave ariostesche sono le prime 20 del primo frammento, e, di séguito, vengono, senza alcuna interruzione, le 76-81, 97-109 del canto xxxii del Furioso. Si presentano con molte cancellature, modificazioni, correzioni marginali e interlineari, taluna ripetuta piú volte. L’ottava 104 (framm. ix) è del tutto cancellata e sostituita da quella che oggi si legge nel canto xxxiii, 104. La prima copia, che offre un maggior numero di correzioni della seconda, parrebbe un autografo; una nota anzi al margine della c. 283 a cosí dice: «Questo foglio scrisse de propria mano quella felice memoria di m. Ludovico Ariosto nel tempo ch’egli componea il suo Furioso, e fu donato a m. Cornelio Pigna in Ferrara dal m°. n. Agostino Mosti». Con questa esplicita dichiarazione del Pigna, il racco-