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312 | appendice seconda |
11. Orecchie
All’armonia de i bei divini accenti
che voi stessa formate, al dolce canto
a cui gli Angeli stanno lieti e intenti
e dispiega la terra il piú bel manto;
convenian quelle orecchie, alme e lucenti,
che tra i nodi d’Amor, candide tanto
(come legate in oro lucon perle)
splendono, e vuol Amor sempre vederle.
12. Collo
Non ebbe il cigno sí, che apparve a Leda,
per cui prese de augello forma Giove,
molle a tocar la piuma, o che io mi creda,
candido il collo sí, né veggio altrove
vivo marmo, che al vostro egli non ceda,
né scur all’Apenin candide piove
faldi sí che a la vostra alta cornice
se agguagli, o signoril donna e felice.
II
L’amore mi brucia.
Se il giaccio d’Ida, ove ancor Troia piange,
fusse carcere eterno alla mia fronte,
o se il gelido Arasse al Nillo o ’l Gange
lenisse il petto per canale o ponte,
alla fiamma che ’l cor torrida tange
sariano quale ad Etna un piccol fonte,
per che seguendo Amor in ogni luoco
son fatto in terra elemento di fuoco.