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liriche dubbie | 245 |
Quando il triente in premio gli darai:
— Piú te daria, dirai, se avesse meco
quel che a Giovanni Laterali robai. —
E come giongerai
su l’altra ripa, quel che fia piú presto
a portar a Pluton nova di questo,
se fusse il piú scelesto
spirto de inferno, fie subitamente
per sempre fatto di la pena esente.
IV
Lasci stare Dante, che non ne capisce niente!
Se ben te alliego cosí spesso Dante,
non creder che da te abbia imparato,
ch’io l’ho giá mille volte dispensato
contra tua opinion cieca ed errante.
Miser, che tutti i giorni, tutte quante
le notte, tutto il tempo hai consumato
intorno a Benvenuto, e offuscato
piú che prima te trovi e piú ignorante!
Tu pur tra li fanciulli e gente grossa
spargi le inepte tue scioche parole
quando da coniar (tu) vieni da la fossa.
No(n) a una candella, ma si prova al sole
l’aquila vera. Vien fuor che ’l si possa
in publico riprender le tue fole!
Se pur voi tener scole,
tienle per sodomiti e baratieri,
e lassa stare il mio Dante Allegieri.
V
Una bolgia infernale per lui non è bastante.
Cosmico, l’aver visto e lecto Dante
ti fará boa servizio e gran vantagio,
che avendo a far all’inferno passagio
tu sap(e)rai quelle bogie tutte quante;