Pagina:Ariosto, Ludovico – Lirica, 1924 – BEIC 1740033.djvu/174

168 vi - stanze

Fece pensiero in campo ire a trovarlo
de’ saracini, che anco si credea
che fusse intorno alla cittá di Carlo;
e chiamar quindi a giostra lo volea,
menar prigione e a viva forza trarlo
a quel che per amor non lo potea.
E, poi che tra camino ebbe scienza
ove era il campo, andò verso Provenza.
.    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    

VI

(Furioso, XXXIX, 112, edizz. 1516, 1521)

     .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    
     .    .    .    .    .     e per mercede
in braccio e in preda all’amator si diede.
2
     E tanto se gli diede ed egli tanto
di superchio ne tolse, e notte e giorno,
parendogli avanzarsilo, per quanto
bramará poi se fa il dottor ritorno,
che in men de quattro mesi in doglia e in pianto
volti li risi e le allegrezze fórno;
ne cadde infermo e fu il suo mal si rio
che non n’è forse mai, fin che morio.