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vi - stanze 163

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     Si vede Diego d’Aragon, che batte
con macchine Gaieta e con ogni arte;
si vede il re Roberto che combatte
di lá dal Faro, e n’ha vinto una parte;
ma, poi che le sue genti ode disfatte
e che ’l fratello è preso, se ne parte.
Fa Bonifacio a’ Colonnesi guerra,
gitta Preneste e i nidi loro in terra.
60
     Vien Federico terzo e la Siciglia
tutta racquista e la Calabria appresso;
Fiorenza un’altra volta si scompiglia;
il popul guelfo in bianchi e neri è fesso.
Si vede Sarra, che di sua famiglia,
di sé e d’ogn’altro gibellino oppresso,
si vendica in Anagna, e che l’antiquo
debito sconta a Bonifacio iniquo.
61
     Poi si veggono i bianchi, ch’in Fiorenza
entran di notte e, prima ch’esca il giorno,
spinti da neri, se ne vanno, senza
mai volger fronte, non che far ritorno;
indi in Pistoia fan tal resistenza
che chi cacciati gli ha fugge con scorno;
e ’l duca di Calabria, che condotto
aveano i neri, è vòlto in fuga e rotto.
62
     Si vede l’avarizia e la viltade
di Rodulfo tedesco, ch’a contanti
vende a’ lucchesi la lor libertade,
a’ fiorentini e alli altri circostanti;
e poco dopo, poi ch’Alberto cade
per man del suo nipote, vedi alquanti
vendicarsi le terre, che giá fôro
da Cesar date alla custodia loro.