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162 vi - stanze

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     Ancora rompe al vinizian la fronte,
che ’l campo intorno gli è venuto a porre;
si vede altrove che Luchin Visconte
cacciato ha di Melan quel da la Torre;
e di Lucca e Fiorenza il piano e ’l monte
con ferro e fuoco e con rapina scorre;
altrove par ch’abbi Perugia fatto
spianar le mura intorno al Fulignatto.
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     Pier d’Aragona, intanto, ha i legni sciolti,
e ch’in Africa ir vuol sparge le grida;
e va aspettando che Sicilia volti
l’arme contra franceschi e che gli occida;
di qua si veggon poi tutti esser còlti,
e par ch’al ciel tu senta andar le strida,
e qua e lá per la cittá divisi
gli vegghi a un suon di vespro tutti uccisi.
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     E mentre Carlo vendicar vuol l’onta
e per Provenza uomini e navi accozza,
con gli nimici il figlio in mar s’affronta,
e ne va vinto e preso a Saragozza.
L’armata vedi poi di Genoa pronta,
che del sangue pisan fa l’acqua sozza.
Par che ’ntanto il pontefice smantelli
Forlí, perché mai piú non si ribelli.
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     La pugna segue poi di Campo Aldino,
a’ guelfi nel principio aera ed acerba,
ché Guido Feltri e ’l vescovo aretino
co’ capi lor vi fan vermiglia l’erba;
poi, volta contra il campo gibellino,
fortuna se gli mostra sí superba,
che da tremila de la vita privi
ed altrettanti fa restar captivi.