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160 vi - stanze

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     Vedi in Toscana, vedi in ogni terra
la discordia civil per tutto accesa.
Move improviso a’ melanesi guerra,
gli uccide e spoglia, che non han difesa;
si vede, instando lui, che Salinguerra
Ferrara ha ribellata da la Chiesa;
dove l’assedia e donde il caccia fuore
Azzo da Este, che n’è poi signore.
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     Spoglia Monte Cassino e dá di piglio,
e mette taglia a’ monachi, alli abbati;
i cardinali, ch’ivano a conciglio,
piglia e i vescovi e gli altri gran prelati;
assedia Roma e a poco piú d’un miglio
lontano a’ parmigian, ch’avea assediati,
funda Vittoria; ove improviso è colto
da quel da Este e rotto e in fuga volto.
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     Con Benevento v’è Sora distrutta,
le sacristie e le chiese a sacco vanno;
par, col favor di lui, che presa tutta
la Traspadana abbia Eccelin tiranno,
che fa di sangue uman la terra brutta
dovunque passa, e quei di Padoa il sanno.
Poi v’è chi uccide l’uno, Azzo gagliardo;
dá morte all’altro il suo figliuol bastardo.
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     Manfredi uccide il padre e uccide insieme
il suo fratel Corrado, ambi di tosco;
spoglia Napoli e Aquino; afflige e preme
con gente saracina il Bruzio e l’Osco;
spesso la Chiesa per lui piagne e geme,
l’Arbia è rossa per lui di sangue tósco;
per lui sembra ch’a ferro e fuoco vada
d’insubri e di piceni ogni contrada.