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156 vi - stanze

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     Spesso si vedon greci e spesso mori,
e greci alcuna volta e mori uniti,
far tra lor, com’a gara, quai peggiori
vengano ch’essi alli saturni liti;
poi schiavoni e nuovi ungheri e poi fuori
altri tedeschi con Ottone usciti,
cacciano da Calabria e da’ confini
di tutta Italia i greci e i saracini.
32
     Otton secondo la seconda volta
par che ritorni e Benevento spiani;
si vendichi de’ greci, che con molta
strage cacciâr d’Italia i suoi germani.
Si vede Ferrabraccio che si volta
contra Malocco e par seco alle mani,
e con sessantamila suoi normandi
i greci appresso a Melfi in rotta mandi.
33
     Si vede presa Capua e Gari cinto
da l’assedio de’ mori; e poco lunge
l’alto Leone d’òr vedi dipinto,
che per salvarli aguzza i denti e l’unge.
Enrico v’è, ch’essendo Ottone estinto
piglia l’imperio; e v’è ch’a Capua giunge;
ne caccia i mori e Sbarigano leva
da Troia sua, ch’edificato avea.
34
     Si vede in Lombardia Corrado sceso,
che saccheggia il paese e tutto incende;
si vede altrove, da Sisulfo offeso,
armarsi il papa e far drizzar le tende,
e perder la sua gente e restar preso.
V’è che Sisulfo il lascia e che li rende
le torri tolte e, fatto lega seco,
caccia d’Italia ogni presidio greco.