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iv - capitoli 95

     Son io quel che solea dovunque dritto
arbor vedeva o tufo alcun men duro
lasciarvi di Madonna il nome scritto.
     Son quel che solea dir tanto sicuro
35ch’alcun di me felice piú non era,
ignaro, aimè! del rio destin futuro.
     Se porto occulta la mia doglia fèra,
sento morirmi; e, s’io ne parlo, acquisto
non poco biasmo alla mia donna altèra.
     40Per non morir rivelo il mio cor tristo,
ma solo a voi ch’in gli altri casi miei
mai sempre fidi secretari ho visto.
     Quel che qui dico altrove non direi;
certo so ben che resteran tra nui,
45come giá mie allegrezze, ancor li omei.
     Quella che si lodar m’odiste a cui
tanto creder solea, m’ha rotto fede;
per lei sola arsi ed alsi, ma non fui
     solo, come al servire, alla mercede.