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nostra, cosí ve preghiamo ne dati uno altro prete, che sia bono e, sopratutto, ch’el sia de’ vostri, ché non vogliamo fare se non quanto a voi piace. — .^lora il protonotario, affabilmente ringraziandoli, disse: — Questo è il prete che io ve voglio dare; — e pose la mano al pecto a don Ateon, il quale, squizando de letizia, toccò la mano a quisti omini, facendose insieme caritevole offerte. E molti de questo ridevano; e don Ateon, saldo, del solacio non se guastava. E, partito questi omini e il protonotario andatosi ridendo nel suo studio, doppo alquanto don Ateon, pigliando a brade Alexandro Campanazo, che era la sua fina triaca, e descendendo le scale del palazo, disse: — Per certo non me fido de questo messer Bernardino Morando. Come se potrebbe sapere se don Baptista fusse morto?—Respose: — A mi basta l’animo che lo saperemo. — E disse: — Andiamo! — Alexandro alora, andando pian piano, chiamò uno, fingendo parlarli de sue facende, e li disse per parte del protonotario che presto andasse a casa di Morandi, li quali ponesseno uno capizale sopra una stora in terra, coperto de uno Icnzolo, e due candele grosse acese, una da ogni capo del capizale. Questo ordinato, pian pianc^ rasonando e talvolta firmandose, Alexandro el conducea, per occupare el tempo se facesse quello ordinato avea. E giunti in casa, .Mexandro cum bona voce chiamò messer Bernardino; il quale, venuto, disse che volea. Respose : — Io sono venuto a farvi una ambasciata da parte de monsignor protonotario. Veniti voi oltra solo. — Ed, entrando in camera, li adimandò piano: — Donde è il morto?— Disse: — L’è in quella guardacamera. — E, andandoli, li fue da dui armati un poco l’usso aperto; ed, essendo serrata alquanto la finestra, vide una forma da sarto incapironata e le candele accese da li canti del coperto capizale. E poi chiamò, cum licenzia de messer Bernardino, don Ateon, che brusava vedere, dicendoli: — Il povero omo è morto e tutto è disfacto ! — Oimè ! — disse don Ateon ; — se io el potesse pur vedere! — E Alexandro, mostrando pregare quilli, che stavano dentro a l’usso, che un poco glielo lassasseno vedere, li quali aperseno un poco poco l’usso, disse: — Vedetilo! — E don Ateon, guardando cum uno acuto ochio e non vedendo a suo modo, vòlse dentro entrare; e alora li fue nel volto serrato l’usso. E Alexandro, pigliandolo nel brazo, disse: — Andiamo! andiamo! — Ed usciti de casa: — Oh quanto è brutto morto! El me ha stomacato! — Si, è vero — disse don Ateon : — mai vidi il piú consumato corpo. Quisti ribaldi l’hano