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NOVELLA LIX
Eliseo di Bolognini, partendose dal re Ladislao, fu preso da’ pirati e ad uno mercatante moro venduto; e, cogiiosciuto per omo de gran virtú, divenne carissimo al signore de quella terra, dove fu conducto. E, morendo poi el signore, Eliseo per virtú del suo ingegno, doppo alcuni affanni, ne diventò signore. Voi dovete dunque sapere, prestantissimi gentilomini e voi onorandissime matrone, che la famiglia di Bolognini, de la quale fu la magnifica madonna Magdalena, vostra genitrice, circumspecto conte, sempre è stata, in la cita nostra, molto nobile, copiosa d’amici e de parenti e splendide richezze; c li omini de quella, secondo la condizione de’ tempi, molto apti e idonei al stato de la republica e a la mercanzia (cosa de gran gloria a le citade, reputazione a le republiche e generoso substentamento di populi), e finalmente prompti ad ogni altra opera de laude e de gloria degna: per il che hanno adducto a la citade nostra grandissimo utile c onore. De cpsa, dunque, famiglia fu uno gentile giovene de grande animo e de ingegno illustre, nominato Eliseo, nato de misser Bolognino; el quale, essendose dato a la mercanzia insieme cum alcuni altri nobili mercatanti nel porto pisano, montò in nave cum merce de velami bolognesi e drappi de piú sorte. E ivi, dato le vele al prospero vento per andare in levante, poich’ebbe navigato cum mare tranquillo circa quatro giorni, la nave, da contrari venti e impetuosa fortuna assalita, fu portata presso il porto di Cartagine nova, cita posta nel regno di Granata, altre fiate colonia de’ grandi osti de’ romani, cartaginesi. Ed, essendo rupto l’arbore e le sarte de epsa, dette de urto in uno scoglio ivi propinquo; de che tutta se fracassò, e la mercanzia e ogni uomo, ch’era sopra la nave, fu da le false aque sorbito. Ed Eliseo, per campare la vita, sopra una tabula distesose e quella tenendo abraciata e a Dio devotamente recomandando.se, il procelloso mare el gettò nel S. DEGLI Arihnti, Le Porretane. 24
