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prestantissimo duca e unico mio signore, fu concluso ch’era stato de molta laude degna la colenda memoria de questo nostro vescovo, el quale, avendo cognosciuto la natura del prete Agustino e il piacevole mottivo del suo pensiero, li avea dato conveniente penitenzia. E, a queste parole posto discreto silenzio, Leonello di Cavallarini, famiglia egregia e officiosa in Modena, citade nobile de la Tua ducale Altezza, persona molto costumata e di grata e laudevole conversazione, a mi per debito e per amore fine a teneri anni in la sua paterna casa non poco coniuncto e compatre del nostro magnifico conte sinceramente divenuto, dixe: — Certamente, secundo el mio parere, questo vescovo usò prudente iustizia verso el fallo del prete Angustino. Né altrimenti (per quanto pesi il mio iudicio) operò giá un gentil signore de le nostre parte verso uno suo servo, come in breve parole ve voglio contare, quantunque Torsi tal materia al proposto de la narrata non quadri. — E in questo modo dixe.