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potere piú fra li altri gioveni comparire né menare vita splendida e grande, per vergogna se partisse da Bologna e andasse a stare alla villa de Farneto, ad una sua povera abitazione avea sopra un poco di terreno, che gli era solo restato de quanta robba avea. La quale ancora consumato averebbe, ma non potette, per rispetto era obligata per afficto annuo ))agare due oche, per la festa de Ognisancti, una a l’ospitale de’ Tomari e l’altra a quello de’ Guasta villani, famiglie nobile de la nostra citade. Or, essendo cossi Lentilio conducto, non restava mai de cruciarse e cibare la mente d’acerbi pensieri, non cognoscendo modo né via cum la quale potesse sostentar la sua misera vita, ché prima non li avea pensato giamai, credendo lui che le facoltá a li suoi pensieri correspondente sempre fusseno, senza gustare virtú per i futuri accidenti de fortuna, la quale sempre non sta ferma ne l’altrui prosperitá, come tutto il giorno vediamo. Il che è casone che multi gioveni, o i>er richezze ovvero per fummo paterno, senza dilectazione de virtute, se cibano de ventoso onore di capoccio o de beretta, né considerano del mondo l’infiniti accidenti, credendo che la fortuna, spesse volte de l’altrui bene invidiosa, abia loro promesso la sua tranquillitá, e, senza darse a la gloria e a la virtú de le lettere, de le arme, de la mercanzia e de altri laudevoli exercizi, poneno ogni suo studio, come proprie pecore, a la voluptá e piacere del ventre, e confídanse ne le loro richezze (le quale son sancta cosa, quando siano bene operate) overo ne la nobilitá del sangue fano fondamento, la quale, de virtú priva, niente vale. Come per effecto se vede che li omini de sangue vili per virtú diventano superiori de li nobili ignoranti e de virtú cechi ; ché, s’el vile per virtú gentile diventa, il nobile certamente, abrazzando la virtú, divene molto piú illustre e gradito, come ne l’auro la gemma piú che nel piombo è preciosa e radiante. E di questo molte volte li patri, de loro poco curiosi, ne sono casone, allevandoli ne le delizie e pompe, e reputando questi effecti nobili e generosi, che villissimi sono e abbominevoli ; cum ciò sia che, in le delizie senza virtú alevandoli, se gran forza naturale o celeste disposizione non gli sospinge, certo non sono