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laude de la degna memoria del principe de Mantoa, casone del lepidissimo caso, uno nostro degno patricio (spechio de integriti, constanzia, modestia e prudenzia; uomo veramente liberale e pietoso verso qualunque, e specialmente in li amici, de’quali n’è fecundissimo; costui mansueto, costui magnifico, costui veramente degno de divi preconii, immortale exaltazione e reverenzia quanto altro non solamente de la nostra citade, ne la quale da picoli e grandi per i suoi meriti e virtú è generalmente amato, ma ancora de tutta Italia), il cui nome è Zoanne Musetto di Malvezi, per ereditá paterna mio intimo amico e benefactore e compatre divenuto (quando la Tua ducal Excellenzia, signor mio caro, per la mia devota e perpietua servitute in lei, se degnò levare del sacro fonte el mio primogenito, del tuo invictissimo nome instituito), dixe: — Magnifica compagnia, a dimonstrazione che in piacere me sia (posto non sia stato al principio) essere cura vui a li piacevoli colloqui, ve voglio contare una vera novella de la continenzia de una donna, e come disgraziatamente abbandonò el suo onore, e quello poi cum debito effecto recuperò. — E, cusi incominciando, cum la consueta sua modestia e maiestá dixe.