Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/131

cominciò narrare in tal modo dal principio a la fine le sue fortune e della giovene, che fece per pietá piangere la regina e tutti li astanti, parendoli la piú stupenda cosa che avesseno intesa mai. Inde da poi sposata da Filoconio la bella e consolata Eugenia fu, cum tanto gaudio de la regina sua matre e de tutto el populo (intendendo maximamente lei da si alto sangue essere discesa), che impossibile sarebbe a dire le feste e li triunfi che fecerono per tutto el regno de Portogallo. Il che significato poi al re Odoardo cum quelle magiore excusazione per la regina e Filoconio che li furono possibile (incolpando Amore maximamente d’ogni fallo e defecto), ancora che li dispiacesse assai che la figliuola se fosse per tal modo maritata, n’ebbe magior consolazione che non se potrebbe pensare, e, come prudente re, cognoscendo la cosa avere avuto onesto fine, la tollerò cum forte animo. Unde, umanissime donne e vui benigni gentilomini, per l’audito amore meritamente pietosi divenuti, credere se debbe, se la dilicata complexione de Panfilia nostra bolognese da la grave infermitá schermire se avesse potuto, epsa e Pirreo da Este, suo illustre amante, come Filoconio e la bella Eugenia, sarebbeno infine stati cum incredibile gloria consolati. lo non potrei giamai, signor mio glorioso, scrivere quanto piacque a la brigata la narrata novella di Eugenia e di Filoconio, e specialmente a le pudicissime donne, le quale senza pietosi sospiri e dolce lacrimette non potérno tal caso ascoltare. Unde, essendone la magnifica narratrice benignamente ringraziata, alfine furono concluse queste parole: fosse piaciuto ai cieli che si felice fine avesse avuto el casto amore de Pirreo da Este e de Panfilia come questo de Filoconio e de Eugenia. E cosi, delli accidenti de questi amori altre parole teneramente rasonando tra loro, uno misser Matteo faventino, doctore de lege, omo assai prudente e discreto, facto per adopzione della famiglia Bentivoglia da la degna memoria del genitore del conte, a cui fu per inveterata fede e sincero amore caro amico.