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prese curri l’artiglio l’annello col drappo, credendo che fosse pasto, per el purpureo drappo dove era involto, e cum quello sopra una arbore ivi propinqua se gettò. Unde, non essendo Filoconio senza ira e senza spavento per il descendere de Io inopinato falcone, svigliò Eugenia e Lesbio, che dolcemente dormivano; ai quali dicendo Filoconio lo aspettasseno un poco, perché voleva vedere de recuperare il caro annello che un falcone portava via, se mise a seguire quello per le fronde, fin al fiume de Tamisla, contiguo a la gran foresta, da italici e barbari navili solcato. E il falcone geltandose sopra uno picol scoglio de mare dove entra il fiume, Filoconio pregò certi pescatori, che sopra una navicella prendevano pesce, che oltra fiume el volesseno passare, per pigliare il falcone, promettendoli che li premerebbe. Li pescatori, stretti dal guadagno, el tolseno nella loro navicella, e, aproximandose presso il falcone, ed epso levandose ad alto e oltra nel mare entrando, e costoro tuttavia sequitandolo fin a la volta di un picol ramo di mare, doppo una altissima montagna se li scoperse una fusta de pirati adesso, da’ quali Filoconio e li pescatori cum grandissima prestezza presi furono e menati via furiosamente. Potete pensare, nobilissima brigata, come Filoconio dovea essere consolato, retrovandose ne le mane de simil gente e recordandose dove avea lassato Eugenia, amata da lui piú che la sua anima! Ma, non potendo de doglia morire, non restava de maledire Pannello e il falcone (il quale non falcone, ma spirto infernale el indicava) e la morte, che non li troncava el stame de la vita. In questo tempo Eugenia e Lesbio, remasti in la foresta ad aspectare Filoconio, vedendo epso non venire, cacciati da la fame, se mangiar vòlseno, non essendo li altre vivande, se conveneno cibare di certe erbette assai triste; e inde poi come disperati se miseno ad andare oltra per la foresta, cercando c chiamando Filoconio cum mesta voce, cum suspiri ardenti e lacrimoso viso. Ma, epso non trovando e quasi di doglia morendo, dicevano: — O crudo annello, crediamo veramente ne l’abisso fusti fabricato, per condurci derelicti in quisti incogniti e silvestri luochi ! —