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edizione, è affatto errala. E invero dal testo medesimo si desume che la lettera è responsiva a un’altra del Vasari, nella quale il pittore aretino doveva annunziare di spedire il disegno, da lui eseguito, di «dui capitani» scolpiti nelle «sepolture del duca Giuliano e del duca Lorenzo» (e cioè nella celebre cappella sepolcrale di San Lorenzo di Firenze) «da lo iddio de la scultura» (e cioè da Michelangelo), insieme con uno «schizzo de la santa Caterina», opere giovanile del medesimo Michelangelo, e con la «testa d’uno degli avocati de la gloriosa casa de’ Medici», anch’essa modellata da Michelangelo. Ora nelle Lettere all’A. (ediz. Romagnoli, i 1 , 97) ve ne è, per l’appunto, una del Vasari, con la quale si accompagna l’invio di «una testa di cera di man del principe e monarca, unico persccutor della natura, piú che umano», di «un disegno d’una santa Caterina, bozzato pur di sua mano» e di «altre cose»; la quale lettera reca, nientemeno, la data del 7 settembre 1535. Dunque, la risjwsta dell’A. dev’essere di poco posteriore; tanto piú che in essa è data come persona vivente Alessandro de’ Medici (l’«Eccellenza d’Alessandro»), il quale, se era ben vivo nel 1535, era stato giá assassinato da due anni nel 1538. Evidentemente, per questa lettera dcll’A. accadde qualcosa di simile a quel che avvenne per la lettera 69, diretta parimente al Vasari e inserita nel primo libro (p. 79, e cfr. p. 427 sg.); vale a dire che il Vasari ne mandò copia all’A. trop|>o tardi perchè potesse essere collocata nel primo libro, e che il Dolce, per non turbare l’ordine cronologico del secondo, ricorse all’elegante espediente di mutare la data del 1535 in quella del 1538. Lettere 398 (1, 84), 399 (1, 85), 400 (1, 86), 402 (1, 88), 408 (1, 95), 409 (l, 97)- Abbiamo corrette le date arbitrarie del 5 agosto, 12 settembre, 5, 11 e 25 ottobre, 21 decembre 1538, in quelle rispettive del 7, 8, 9, 11, 15, 17 agosto 1538, che le medesime lettere hanno in M*. Lettera 414 (1, 103). In ambedue le ristampe è priva di data cronica. Avevamo creduto poter supplire quella dell’agosto 1538, tenendo conto del posto in cui la medesima lettera è collocata nelle ristampe anzidette. Ma ora, meglio ricercando, troviamo che Stefano Colonna non fu chiamato da Cosimo 1 de’ Medici «in qualitá di capo supremo delle sue armi col titolo di luogotenente» prima del 1541 (Litta, Famiglie celebri italiane , ív, Colonna, tav. vili); onde è chiaro che la lettera dell’A. al Cuppatio, in cui si accenna a tal fatto, vada posticipata almeno al 1541. Che anzi, ponendo a raffronto codesta lettera con l’altra di congratulazione che l’A. scriveva al Colonna il 27 luglio 1542 (11, 224), si avrebbe ragione di credere che sieno contemporanee. Lettera 433 (l, 126). Quantunque recante la data del «di de la Nunziata», e cioè del 25 marzo 1539, si trova, nelle due ristampe, tra una lettera del 12 decembre e una del 25 decembre di quell’anno. La abbiamo collocata al posto che cronologicamente le competeva. Lettera 459 (1, 165). Nelle due ristampe ha la data del 22 novembre 1540. Senonché la Vita di Maria Vergine fu pubblicata, non giá nel 1540,