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in pochi, basti a voi, che peregrinate, l’autoritá del sangue, la civilitá de la modestia e l’osservanza de la religione: l’altre cose proveggale il di d’oggi al giorno di domane. È certo che il cielo ci prescrive il fato ne le fasce e ne la culla : pure i meriti dei giusti rivocano cotali sentenze, e Iddio si compiace con seco medesimo quando la grazia sua divina è mossa da le nostre operazioni sante. Perciò mantenetevi nel solito ben fare, ché non può mancarvi il premio, e, battezzando Roma, Bologna, Ferrara e Venezia per Fiorenza, aquetativi ne la inquietudine, perché dove è albergo è casa, e dove è casa è riposo, e dove è riposo è patria. Somma gloria vi aquista il vostro sapere sopportare quello essilio, il qual traete dal rischio che vi spinse a la difensione de la comune libertá. E, amando mogliere e figliuoli umanamente e non feminilmente, confessate che la patria, paradiso de la onestá, è inferno de l’ambizione, la perversitá de la quale spegne la concordia, crescimento de le cose piccole, e accende la discordia, struggimento de le grandi. Ma viviamo col timor di Cristo, ché ben vedremo scendere chi sale e salire chi scende.

Di Venezia, il io di agosto 1538.

CDII

AL IOVIO

Non è nei panni dalla gioia per aver avuta la prova che era falsa la diceria della morte del vescovo di Nocera. Invierá la seconda edizione marcoliniana del primo libro delle Lettere, nella cui giunta ricorrerá il nome del Giovio. Io, monsignore, che, per lo intervallo del lungo tempo che non ci siamo veduti, mi sono avezzo a stare senza la gioconditá de la vostra viva letizia, non sentiva di quelle tenerezze che si provano ne la continua pratica, e, non le sentendo, non sapeva di amarvi con ogni affetto del core. Ma l’ho ben