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beveratoio e scossa la tovaglietta e ripostola ne la tavola sempre apparecchiata e sempre guardata da la mezzaruola di vino, che a lo incontro di lei fa continuo l’amor seco, mangiate per vivere e non vivete per mangiare. Ve ne andate poi a spasso al tempo che vi pare, fornendovi dei vostri soldi d’alcune coradelle, d’alcune testiciuole troppo ben conosciute dai guazetti. Comprate una deratella di pesce, qualche uovo, pur alora portati dai villani, onorando la Pasqua e la solennitá de le feste col suo capponcello e con le sue galinelle, non mancando de la sua occa a l’Ognisanti, non ritornando mai a l’albergo senza il ravano in mano e la miscolanza nel fazzoletto, e va’ cantando. La state poi ve ne venite via con le vostre susine, con dieci fichi, due selliamoli di moscatello, un grappolo d’uva, e, arischiatovi a comprare un popponcino di fiore grande, di picciuol grosso e di peso greve, giungete a casa con esso. E, brillando l’acqua fresca sul desco, ponete dentro la secchia la caraffa piena, e, dato quasi in un tempo del naso e del coltello nel mellone sopradetto, trovandolo sugoso e di zucaro, avete un piacer da papa, e, mangiatone due fette, tracannate un colpo con un sapore che vi si ficca ne Possa; e, disgraziandone le corti, fornite di manicare o con carne secca o con cascio, tenendo pazzia quella di chi vive altrimenti, peroché è cosa poltrona il far la gola paradiso dei cibi e il corpo valigia de le vivande. Certo che mi vien voglia di dormire, pensando al vostro apoggiarvi a la seggiola o col capo in seno, sonacchiando a la spensierata la povertá d’un terzo d’ora: poi, levatovi suso, fate un groppo dei panni sudici, porgendogli a colei che vi accende la lucerna e dá del fuoco, non bestemiando e non fulminando de le legne e del sapone, che si lograno nel fare e nel lavare del bucato. Un grosetto va e viene: perciò si pò dare a la lavandaia. Mi si potria dire, nel celebrar io il solitario de la vostra vita: — Lo amalarsi con gli altri accidenti dove si lasciano? — A la bontá di Dio, a la volontá di Cristo, percioché la sua misericordia non abandona niuno. La sua grazia vi mantiene la sanitá, mentre vi affaticate intorno a un bel marmo, transformandolo in teste, simile a quelle che i Cinami