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facende non son men degne di statua che d’istoria. Ma, perché ognuno, che arriva in questa terra incomprensibile, se ne maraviglia, non altrimenti che si faccia un’anima de le visioni del paradiso, il marchese tanto piú d’ogni altro ne è rimasto attonito, quanto piú degli altri è capace dei suoi miracoli. Egli, nel comparire in senato, mosso da la riverenza di cotanti padri de la patria, gli scorse ne la claritá del sembiante il canuto del senno, il pietoso de la clemenza e il dovuto de la equitá; e, fissando il guardo ne la benigna severitá de le loro sublimi fronti, ci vidde la fede, fondamento de la giustizia e osservazion constante di ciò che si promette. Trasferitosi poi nel teatro del Gran Consiglio, si converse nel muto de la considerazione, mirando l’ordine grave di questa generazione eletta. Il vederla di numero infinito, di abito venerabile e di venustá ammiranda, e tutta obbediente a le leggi, che la onestá de la istessa prudenzia impone a lor medesimi, gli fece raffreddare l’amore che gli intelletti generosi portano agli antichi romani, peroché costoro signoreggiono con piú strana tirannide i lor petti che loro non debelár nazioni. Io non parlo del tesoro, visto da lui col non darne credenza agli occhi medesimi, peroché quel che si vede è figura di quegli che non si veggono. Dirò bene che, entrando ne lo arsenale, potè giudicarlo tremendo, nonché invitto. Certo, Iddio viene offeso perché chi l’offende non è capace de la essenzia sua: ché, s’ella si potesse comprendere, niuno viveria senza amarlo. Cosi avviene di Vinezia, l’eccelse facultá de la quale sono odiate da quegli che non le notano e non le intendono: ché, se fossero notate e intese ne la maniera che l’ha intese e notate il fedel rettor dei vostri esserci ti, sarebbono ammirate fin da quei mostri che non sanno ciò che si sia ammirazione. Ella, che si può chiamare sustanzia de le cittá, è a le genti ciò che è il sole a le cose ; talché il patir di lei saria passion comune. Or, perché non è lecito che nessun manchi a la nutrice d’ognuno, il catolichissimo imperadore e il cristianissimo re, cinti de la catena del sangue e del nodo de la benivolenza, saranno ai religiosissimi veneziani tali negli effetti de l’armi quali appaiono ne le pratiche del prenderle. Ché