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due once di pasta il giorno ; onde fu parola conveniente a monsignor Lione quella che, ne lo sborsare alcune lire a le sue fanfalughe, disse: — Io non premio cotali ciance, ma soccorro la calamitá d’un mendico. — Non posso tenermi, se ben non è a proposito, di non allegare la massára de lo imbasciador di Mantova. Ella, udendo giorneare il tristo contra di me, presolo per il collarino d’una camiscia, con la quale ricopersi le sue carni ignude, gridò: — Quando sparlate di colui che vi donò questa, cavatevela di dosso! — Ma tutto è niente, eccetto i vanti con i quali il bue estolle i suoi Dialogi sopra l’onore di quanti ne hanno mai composti. «Eccoti qua dove avanzo Luciano», dice il cavallo. Nel commento fatto dal balordo ne la Priapea giura che solo lo ingegno del Franco penetra in si alti sensi. Se alcuno ci è, che aprezzi tanto poco il tempo che non istimi il perderne mezza ora, overo se l’ozio d’uno scioperato vòle alquanto di baia, legga dove il manigoldo si cognomina Sanio ; e se non rece, udendo dirgli: «Il profondo intelletto di Sanio può esser capace dei secreti che ci asconde il cielo», soggiugnendo: «La scienza vera è dono del sopraumano spirito di Sanio». In questo mezzo, il pezzente arabbia di stento, con la giunta del male che al mulaccio vogliono gli uomini e gli dèi. Ed è ben ragione, poiché il tosco de la sua perfidia egualmente odia quegli e sprezza questi, talché la sua lingua è feccia de la maledicenzia e sterco de la bestemia. Dice Tiziano, riverito fin da quella natura, con la quale il suo pennello concorre di vaghezza e di vivacitá, che il disgraziato, vedendolo di lontano e dovendogli passare acanto, si ascose la beretta in seno per non se gli la cavare ; e pur il ladro saria suto strangolato dal digiuno, se la pietá de l’uomo celeberrimo non lo strascinava a le spese de l’oratore Agnello, con la cui bontade tien nimicizia per i benefici che il babuasso ha ricevuto da lui a torto e a peccato. Basta al giudeo pavoneggiarsi con le chimere in testa e, inghirlandato de le sue stomacose frappe, beccarsi il balzano del cervello. Il cui grillo gli fece abbaiare inverso il Sansovino, ornamento de la etá nostra e stupore de l’altrui: — Che direte voi, se, con iscorno