Pagina:Aretino, Pietro – Il secondo libro delle lettere, Vol. I, 1916 – BEIC 1734070.djvu/175

essercitare il decoro de l’amicizia, de le cui delizie voi séte veramente degno, da che in voi si comprende il perché meritate di esser amato. Ma, se l’amare non è altro che aver caro colui che altro non fa che amarci senza fin di premio, come debbo io pregiar voi, che, amandomi, solo attendete a procacciarmi credito? E, perché chi non pon mente a la istimazione che altri fa di sé, è uomo non pure arrogante ma dissoluto, io, accioché la memoria del conto, che di me fate, duri una etá sempiterna, lo voglio registrare ne la fronte immortale de la mia anima; e, perché il pregio d’ogni virtú consiste ne l’operare, mi forzarò di convertire le parole negli effetti. In questo, mentre messer Ambrogio, giovane mio di famosa spettazione, nel porgervi la presente carta, visiteravvi invece di me, che ho indugiato a rispondere a le chiare lettre vostre, piú tosto per paura di non sapere che per rispetto di non potere. E, poiché mi arete perdonato qualunche cosa si sia quella che è suta causa de la tardanza, vi suplico a degnarvi d’introdurre il mio creato al conspetto serenissimo de la singular reina di Navarra; per la qual cosa possa vantarmi che si saputa e si valorosa donna abbia accettato il volumetto, ch’io le mando con molta riverenzia. E ben potrò gloriarmene, se la egregia clemenza sua adempie il mio voto; percioché ella sola, con istupore de l’onor proprio, ha il nome sacrato ed ella sola ha il merito glorioso: onde il mondo con sommo piacere de le genti le vede il lume del consiglio, de lo ingegno e de l’animo, non altrimenti che si vegga l’animo, lo ingegno, il consiglio del soprano re Francesco, fulgore prospero e salutifero al genere degli uomini come la stella di Giove. Ma, perché egli, duce e principe dei principi e dei duci, reca a perfezzione tutta la somma de le umane speranze, la salute del popolo di Giesú si appoggia a la giustizia e a la pietá de la Sua mirabile e preclara Maestá de.

Di Vinezia, il 23 di settembre 1539.