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Ma, se io, che a pena il viddi e si di rado godei dei suoi presenti, pensando al miserabil caso, patisco un duolo che non si può patire, quanto debbe essere quello che consuma voi, che, con le chiavi de le vostre degnitá aprendogli a tutte l’ore il magnanimo petto, gli ministravate l’anima? A me parebbe impossibil, se voi non fuste piú che uomo, che sopportaste l’assenza di quella celeste faccia, ne la cui aria salutifera si nutrivano le speranze d’ognuno, che sapeva sperare ne la benignitá de le sue opere. Io stupisco del modo che ha tenuto la morte in oltraggiare una persona immortale. Certo che doveva, nel vedergli ne l’animo lo apparato de le sue bellissime vertú, rivolger l’armi contra chi la provocava a far ufficio tanto inumano. Deh! dicami la divinitá del vostro spirito, a cui fu lecito, spirato che fu il sacro giovane, onde si viddero le vie del veleno, di penetrare in tutti i profondi del suo core: di che splendore erano i luoghi nei quali albergavano le eccellenze de la generositá sua? Ditemi: come era fatta la stanza de l’amore che egli portava ai suoi fedeli? Contatemi in che maniera stava il nido, nel quale egli ricettava le miserie dei vertuosi; narratemi come abitava il suo ardente valore; fatemi capace de le logge in cui soggiornava la caritá sua, la benignitá sua e la religion sua; disegnatimi Torme che ci hanno lasciate le grazie con il continuo spasseggiare; e sopra tutto chiaritimi in che maniera il suo core smisurato poteva capergli nel seno, non capendo nel mondo. Ahi sceleratezza inaudita! ahi tòsco pazzo! ahi mente iniqua! perché offendere chi sol non ti offese, ma ti faceva con le sue splendidezze splendidamente vivere? Ma che influssi son quegli dei cieli? Ecco, essi si sforzano perché si comprenda la potenza dei fatali effetti di fare un simile; e poi, quasi l’invidiassero, consentono che la fortuna, nel fiorir degli anni, il facci mancare con la crudeltá che è mancato il rifugio de le peregrine vertú. Ma voi, che, mercé de la caritá che vi hanno usata le stelle, potete render la vita altrui, vendicate gli oltraggi che ci sono stati fatti da la morte e dal destino; e, pascendo con il cibo de la eternitá il nome di colui che alimentò tutte le vostre e tutte l’altrui necessitá, date materia a ciascun principe