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III

Dall’esposizione che precede risulta chiaro che, non volendo, almeno per ora, esorbitare dalla redazione, dirò cosi, ufficiale data dall’A. al suo epistolario b), sole edizioni da tener presenti in questa ristampa erano le tre marcoliniane; anzi, per la conformitá quasi perfetta delle due prime, semplicemente la AI 1 e la AP. Senonché a quale delle due bisognava dare la preferenza? Alla A/ 1 , che offre i vantaggi di essere la meno lontana dagli autografi, di non aver subite le manipolazioni, soppressioni e falsificazioni, che bizze personali ispirarono all A., e sopra tutto di essere stata esente dai ritocchi del Dolce o di chi altro abbia curata la terza edizione marcoliniana? oppure alla AP, che, d’altra parte, può vantare in suo favore un’assai minore scorrettezza, l’essere l’ultima stampata in vita dell’autore, e di recare qualche giunta e alcune varianti letterarie dovute indubbiamente all’A.? La risposta non è di quelle che si possano dare su due piedi. Pure, dopo matura riflessione, la migliore soluzione mi è parsa (e non a me soltanto, ina anche ad Alessandro Luzio, alla cui approvazione ho sottoposto il mio disegno di edizione (*)), quella di non seguire pedissequamente né la M K né la A/ 3 , ma di attingere a entrambe, in guisa da stabilire un testo, che, pure rispettando l’ultima volontá letteraria dell’autore, non facesse perdere alle singole lettere il loro valore documentario, e che quindi restituisse (1) Non ignoro che di alcune delle lettere ripubblicate nel presente voi., cosi come di parecchie altre inserite nei libri che seguono, si sieno rinvenuti qua e lá (specialmente nell’Arch. mediceo) gli autografi, i quali presentano varianti, talora di mollo interesse, col testo a stampa. Ma di codesto materiale ms. e di quanto altro sará dato a me di raccogliere in una ricerca sistematica, che ho giá iniziata, renderò minuto conto in un volume complementare di Lettere estravaganti e inedite , che mi propongo di aggiungere ai sei libri pubblicati dall’A. (2) Colgo ben volentieri quest’occasione per manifestare, anche pubblicamente, al Luzio tutta la riconoscenza che gli devo per gli amorevoli consigli, di cui m’è stato e mi è tuttora prodigo nell’allestimento della presente edizione. E ringrazio l’amico Gioachino Brognoligo dell’aiuto datomi nella revisione delle bozze.