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collo come pendente e ne la beretta per medaglia, peroché egli è la vena che scaturisce i fiumi de le genti e l’ambrosia che beve il mondo nei di solenni. Egli ha fatto voi, che séte dei primi chirurgici che vivano. Ha creato me, che son meglio che il pane. Ha prodotto i Bembi, i Molzi, i Fortuni, i Franchi (’), i Varchi, gli Ugolin Martelli, i Lorenzi Lenzi, i Dolci, i fra Bastiani, i Sansovini, i Tiziani, i Michelagnoli e, dopo loro, i papi, gli imperadori e i re; ha generati i bei putti, le bellissime donne con sanlasantorum : onde se gli doverebbe ordinar ferie e sacrar vigilie e feste, e non rinchiuderlo in un poco di panno o di seta. Le mani starien bene ascose, perché quelle giuocano i danari, giurano il falso, prestano a usura, ti fan le fica, stracciano, tirano, dan de le pugna, feriscono e amazzano. Che vi par de la bocca, che bestemia, sputa nel viso, divora, imbriaca e rece? Insomma i legisti si potrebbcn fare onore ne l’aggiugnere una chiosa per suo conto ai libracci loro; e credo che lo faranno. Intanto considerate s’io ho ritratto al naturale coi versi l’attitudini dei giostranti. E, scrivendo al nostro Frosino, salutatelo a mio nome.

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AL RE DI FRANCIA

Dedica della Passione di Cristo. Parvemi, ne lo intitolare la Passione di Cristo al re, per uscir de L via trita, usar le sotto scritte parole in luogo d’epistola: Quel naturale ingegno, quale egli si sia, che la bontá di Dio ha concesso a Pietro Aretino, sostenuto da la cristianissima cortesia, appende riverentemente questo piccol voto agli onorati piedi de la sacra imagine del glorioso re Francesco, vero de le vertuti redentore. (•) L’accenno al Franco fu soppresso in M*.